Massaggio infantile secondo il metodo AIMI

di Clotilde Putti dagli atti del Seminario
“Intervento Precoce: una risposta concreta all’incontro con la disabilità visiva in età evolutiva”
tenutosi il 27 ottobre 2012 presso l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Brescia

Abbiamo finora parlato di percezioni e del sentire umano, di quanto il corpo racchiuda una ricchezza infinita di risorse per l’interazione e la conoscenza.
Fra tutti gli organi del corpo la pelle è il più esteso, ricopre tutto il corpo e delimita il confine interno con gli organi ed esterno col mondo. La pelle è un organo “sincero”, che per esempio arrossisce per l’imbarazzo anche quando non vorremmo e ha una lunga memoria, il ricordo di una carezza affettuosa ricevuta da piccoli ci può intenerire ancora oggi. Potremmo dire che la pelle sia un organo legato alla sfera dell’intimità e al tempo stesso un organo sociale.
Queste brevi riflessioni suggeriscono quanto sia importante l’esperienza tattile nelle diverse aree del corpo.
La ricerca dimostra che il senso del tatto si sviluppa tra la sesta e la nona settimana di gestazione, ed è quindi il primo senso a svilupparsi all’interno dell’utero materno.
Il bambino prima della nascita ha vissuto una vita intrauterina pregna di tattilità nel continuo contatto con la mamma. Dopo la nascita questo contatto si interrompe.
Diverse ricerche scientifiche hanno dimostrato che le coccole sono indispensabili per la sopravvivenza dell’essere umano al pari del cibo.
In molte culture la pratica di massaggiare i bambini è un’arte tramandata di generazione in generazione, in India per esempio le madri massaggiano i propri figli ogni giorno con la stessa regolarità riservata alle altre pratiche del normale accudimento. In occidente grazie ad alcune correnti di pensiero educative, per molti anni e purtroppo in alcuni casi ancora oggi, la coccola è stata considerata un elemento negativo del rapporto dei genitori con i propri figli perchè collegata al pericolo di “viziare” il bambino.
Brazelton a tal proposito, nel testo “i bisogni irrinunciabili dei bambini” fa chiarezza. Egli parla di “tempo sul pavimento”definizione di una delle categorie di accudimento a suo avviso necessarie alla crescita del bambino. In questo spazio l’adulto è coinvolto dal bambino e da lui si lascia guidare, qui compare una comunicazione diretta continua tra il bambino e il genitore … “ci si potrebbe stringere, cullare, fare confortanti massaggini alla schiena, abbracciare e baciare, accarezzare, fare giochi di finzione, e così via”.
In sostanza sottolinea l’importanza di momenti di vicinanza corporea e affettiva quale fondamentale pezzo del mosaico per un buon legame e la crescita di un essere umano.
Il massaggio Infantile può occupare uno spazio all’interno di questi momenti di vicinanza, aiutandoci anche a costruire una ritualità negli impegni della vita quotidiana.
Il massaggio secondo il metodo AIMI nasce dall’integrazione degli effetti benefici del massaggio indiano e svedese e dei principi dello yoga e della riflessologia. Il programma AIMI, studiato da Vimala McClure, ha come obiettivo quello di collegare l’antica saggezza con la conoscenza moderna, proponendo un massaggio semplice e non invasivo, rispettoso dei ritmi di ognuno.
Il massaggio infantile è ormai inserito nelle pratiche di routine di molti reparti di neonatologia e proposto in molti consultori, è ormai riconosciuto come uno strumento necessario alla crescita e per le mamme e i papà un mezzo per conoscere, comunicare e “nutrire” il proprio bambino. Il contatto corporeo tra il bambino e i genitori rappresenta una forma di conoscenza reciproca, curativa e rassicurante, capace di dare benessere. Rappresenta per il bambino il prolungamento del “totale sentire” esperito nella pancia della mamma nella forma corporea nuova a contatto col mondo.
il massaggio non è una terapia, ma uno straordinario collettore per la relazione, può rappresentare un momento magico di scambio amoroso piacevole e pieno di affetto. Durante il massaggio il genitore ha l’occasione di comprendere cosa piace al bambino, interpretare il significato delle sue reazioni, osservare cosa lo calma e cosa lo attiva. Può raccontargli il corpo che scorre tra le sue mani amorevoli aiutandolo nella percezione del se corporeo, può dare un nome alle parti del corpo o semplicemente contenerlo con un tocco fermo e rassicurante. “LE MANI CHE RIPOSANO”. Tutto questo ha un valore amplificato per i bambini con disabilità visiva.
Vimala dice nel suo testo che il massaggio si fa CON il piccolo e non AL piccolo.
È anche per questo che durante il corso sono i genitori a massaggiare i propri bambini mentre l’insegnante mostra le diverse sequenze su di una bambola.
Quindi il massaggio come sostegno alla costruzione di un attaccamento buono.
Chiariamo brevemente cosa intendiamo con il termine attaccamento o bonding in inglese.
Potremmo così dire: è il processo di unione che si instaura tra mamma e bambino e che si realizza in un’alchimia di amore, corpo e psiche che fa di loro un tutt’uno.
Il legame si crea già nella dimensione intrauterina durante la gravidanza per poi vivere un apice subito dopo la nascita assumendo una dimensione corporea nuova, e continua a svilupparsi nel primo anno di vita e oltre.
I primi 90 minuti circa dopo la nascita del bambino costituiscono il momento più intenso per l’inizio extrauterino di questo legame. In queste prime ore i genitori hanno una prima possibilità di sostituire l’immagine del bambino reale a quello immaginato. Il bambino tra le braccia della madre vive con continuità di contatto la sua venuta al mondo, annusa l’odore dei suoi genitori, trova il seno da cui nutrirsi e incontra per la prima volta la mamma per poi addormentarsi serenamente in un sonno rigenerante.
Una miriade di aspetti entrano in gioco che in sinergia creano quel legame/vincolo che durerà tutta la vita: sensoriali, ormonali e immunitari, emotivi e affettivi, psicologici e comportamentali.
L’avvio del bonding può essere ostacolato o meglio rinviato, come nei casi di nascita prematura, ma anche laddove ci sia stata un’interruzione del contatto dopo la nascita è possibile recuperare. Infatti a differenza di tutte le altre specie di mammiferi, l’uomo ha la possibilità di creare il legame d’affetto anche dopo il primo anno di vita.
Vimala dice: “il bello dell’essere umano è quello di possedere una meravigliosa capacità di superare gli imprevisti e imparare nuovi schemi”.
In questi casi il massaggio ha il ruolo di agevolatore.
Attaccamento, se ci soffermiamo sul termine “attaccare” recuperiamo dal latino la sua origine nel verbo tangere, che significa toccare. Potremmo dire per estensione con un gioco di parole che il “tatto attacca”, il tatto crea un legame.
Il bambino può essere considerato come appartenente al “tipo sensoriale” per eccellenza, con i propri sensi sempre allerta nella scoperta del mondo.
Nel massaggio entrano in gioco tutte le modalità di conoscenza reciproca, tutti gli aspetti della sensorialità si integrano in una danza di mani, odori, occhi e parole.
I genitori che hanno vissuto un distacco precoce dal proprio bambino vivono un grande dolore. Sono concentrati sugli aspetti medico-sanitari della vita del proprio piccolo questo non solo subito dopo la nascita, ma anche per periodi più lunghi. I bambini vivono anch’essi situazioni di dolore fisico ed emotivo dovuti al distacco dalla madre e i suoi primi contatti col mondo esterno sono spesso fonte di sofferenza.
Il massaggio si inserisce come strumento ulteriore attraverso il quale recuperare l’intimità e la comunicazione tra genitori e bambino, avviare o rafforzare il bonding, supportare i piccoli e i genitori a riappropriarsi dell’intimità, del calore e della protezione dei quali hanno diritto.
Il massaggio può accompagnare il bambino durante la crescita adeguandosi alle necessita del bambino più grande.
Nella mia esperienza professionale ho potuto osservare il valore che il massaggio ha nei momenti di particolare stress del bambino con disabilità sensoriale. La necessità di “sentirsi” può essere appagata anche attraverso la proposta del massaggio da parte del genitore.
Il bambino anche più grande riesce a tranquillizzarsi riacquisendo sicurezza e quindi a riorganizzarsi
Le mani modellano il corpo adattandosi alle sue forme, lo accolgono e riattivano la percezione tattile.
Infine possiamo brevemente dire che il massaggio porta una serie di benefici al bambino e alle figure parentali coinvolte; in maniera sintetica potremmo così distinguerli:
• favorisce l’interazione tra il bambino e il genitore,
• stimola nel piccolo la percezione di sé e del proprio corpo,
• da sollievo nel caso di piccoli malesseri addominali
• costituisce un momento di rilassamento utile a migliorare il sonno.

Vi lascio con una frase a me cara di Greenspan
“Corteggiate il vostro bambino e fategli capire cos’è l’amore”.